[Viaggi]Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu

Il viaggio di Melaspasso continua. La meta scelta per questa estate è stata il SALENTO. Una terra affascinante, in cui ogni paesino sfoggia i fasti dello stile barocco. Centri storici che spiccano appena sopra le rive di un mare pulito e cristallino. Una terra, ahimè, avanti forse 100 anni rispetto alla nostra, in termini di valorizzazione e promozione delle risorse turistiche. Il nostro quartier generale si trova a Marina di Mancaversa, una minuscola cittadina di mare abbastanza tranquilla e ideale per soggiornare. Giusto 3 chilometri e si aprono dinanzi a noi due spiagge di incantevole bellezza: Punta della Suina e Torre del Pizzo.


Luoghi confinanti con la vicina Gallipoli. Una delle città più rinomate della penisola salentina, presa d’assalto negli ultimi anni da una marea di ragazzi in preda al divertimento sfrenato. La zona più esaltante è senz’altro una località denominata Baia Verde. Decidiamo di fare un salto e regalarci un aperitivo in uno dei lidi più rinomati del lungomare.

Il centro storico è costituito da un’intricato labirinto di stradine tortuose, corti, bellissime chiese e palazzi storici. Numerosi sono i palazzi di origine rinascimentale, molti dei quali appartenuti alle nobili famiglie del Regno delle due Sicilie. Il Castello Angioino, circondato dal mare, sorse nel XIII secolo e rappresenta l’emblema del borgo.

Una terra, il Salento, fatta di alcune spiagge di quasi impossibile accesso. Notiamo ciò spostandoci in alcuni luoghi superaffollati, come la spiaggia di Pescoluse, denominata “Le Maldive del Salento“, e quella di Porto Cesareo, famigerata per le dune di sabbia presenti sulla battigia. Due posti dove per poter prendere un lembo di spiaggia bisognerebbe posizionarvisi dalle 4 del mattino.

 

 

Ma il posto più bello da noi visitato è senza ombra di dubbio la spiaggia di Porto Selvaggio di Nardò, situata a sud di quella di Sant’Isidoro, all’interno di un’incantevole tratto costiero appartenente al Parco Naturale di Porto Selvaggio. Si tratta di una lunga spiaggia rocciosa immersa in uno scenario incontaminato e vergine, orlata da una fitta vegetazione e macchia mediterranea, soprattutto a ginestre e lentischi. Il mare che la bagna è bellissimo, cristallino e di una trasparenza straordinaria, con sfumature dal turchese al blu cobalto; i fondali, ricchissimi di flora e fauna, sono alti e rocciosi. Per fare il bagno abbiamo dovuto prestare molta attenzione. Una spiaggia che non offre servizi e nel tratto tra Torre dell’Alto e Torre Uluzzo non esiste alcuna infrastruttura, cosa che rende l’area completamente selvaggia e suggestiva. Una spiaggia per nulla semplice da raggiungere, per via del lungo tragitto a piedi. Un meraviglioso sentiero a mezza costa che dalla selva del parco naturale ci introduce in spiaggia.

 

L’ultima meta è Otranto, il comune più orientale d’Italia. Un centro storico bellissimo che ingloba diversi stili architettonici, tra cui quello messapico-romano, bizantino e aragonese. Si sviluppa attorno ad un imponente castello costituito da una folta cinta muraria, e alla cattedrale normanna. Un borgo riconosciuto come patrimonio culturale dell’UNESCO. Il litorale poi è costellato da una serie di torri d’avvistamento costruite in epoca barocca per difendere un tempo il territorio dagli attacchi saraceni.

 

Perchè “non sono le persone che fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”.

Fernando Sala