Cinquant’anni senza Totò

Semplicemente il principe della risata. Antonio de Curtis in arte Totò muore a Roma alle 3 e 30 del 15 aprile 1967 stroncato da un grave attacco cardiaco. “Mi sento male…portatemi a Napoli” le sue ultime parole. 2 giorni dopo, il 17 aprile alle ore 11:20 la salma viene portata a Napoli, la sua città natale. Sulla bara, la bombetta con cui aveva esordito e un garofano rosso.

Solo qualche giorno fa l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha accolto una proposta di Renzo Arbore per conferire ad Antonio De Curtis la laurea ad honoris causa in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria.” Questa la motivazione: “per aver incarnato e portato sullo schermo tutte le ‘articolazioni’ dello spettacolo: dalla mimica alla comica, che gli riuscivano particolarmente spontanee, a quella teatrale e cinematografica, acquisite da una lunga esperienza personale che Totò ha vissuto e saputo catturare. Una cultura che rispecchia anche una napoletanità nobile che, nella sua carriera artistica e sociale, ha sempre rappresentato naturalmente”.

In questo video lo ricordiamo insieme a Peppino De Filippo in uno sketch tratto dal film “Totò, Peppino e la…malafemmina”.  Forse lo sketch (improvvisato) più famoso di tutta la sua carriera cinematografica.