Una storia agghiacciante quella verificatasi nelle campagne di Acri nell’ultimo anno. Un datore di lavoro di 52 anni, titolare di un’impresa edile, sfruttava quotidianamente due cittadini afghani e un romeno, costringendoli a lavorare per 14 ore al giorno. I tre stranieri lavoravano 7 giorni su 7, dalle 5 del mattino alle 19 di sera, con una sola ora di pausa. E quando uno di questi si era permesso di chiedere la paga al titolare, quest’ultimo armato di badile colpiva il malcapitato al capo lasciandolo per terra esanime. Il 52enne è stato posto agli arresti domiciliari dal GIP di Cosenza, per reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” e “lesioni personali aggravate”.
FONTE: Informazione e Comunicazione