Ma andiamo per ordine e analizziamo il “cammino verso la finale” dei due fuoriclasse: Federer era lontano dai campi da gioco da ben 6 mesi, dopo l’infortunio a Wimbledon. Lo stop ha fatto retrocedere lo svizzero al numero 17 del ranking, cosa al quanto insolita per chi come lui ha “navigato” tra i primi tre per circa un decennio. Nessuno si sarebbe aspettato un rientro così al fulmicotone di re Roger che invece ha stupito tutto compiendo un percorso eccezionale. Tra le sue “vittime” australiane i ben più giovani Berdych, Nishikori e Wawrinka; tutti elementi presenti nella top ten. Gli ultimi due battuti addirittura al quinto set, evento inusuale per un 36 enne, per giunta fermo da 6 mesi; ma king Roger è king Roger! Altrettanto esaltante il cammino di Rafa Nadal. Un Nadal tornato in auge dopo un paio di stagioni sottotono, causate da un normalissimo e fisiologico calo fisico, dettato dal suo logorante gioco praticato da sempre; logorante sia per gli avversari ma anche per se stesso. Il maiorchino ha raggiunto l’ultimo step mietendo anch’egli vittime illustre come come Raonic e Dimitrov. Cosa aggiungere se non un classico, ma mai come questa volta azzeccato, “che vinca il migliore “, per la sfida delle sfide tra i due più grandi interpreti del tennis degli ultimi 20 anni…e non solo.
Tutti pronti, domenica mattina alle ore 9.30 si sale a bordo della “Delorean”. Si torna indietro nel tempo….il passato che ritorna presente!!
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Saluti,
Giuseppe Stumpo