Il Covid-19 e la verità sul 5G

Il tutto è nato alcuni giorni fa quando in Inghilterra sono state incendiate tre antenne delle reti di quinta generazione di telefonia mobile cellulare, ritenute responsabili della propagazione di Covid-19. Un vero e proprio complotto che ha portato in molti, tuttologi del web in campi elettromagnetici, ad accrescere la loro preoccupazione nei confronti di tale tecnologia, delle reti e delle sue frequenze. Ebbene in letteratura scientifica non esiste nessuna correlazione tra 5G e Covid-19. E’ risaputo semmai che la radioattività è fonte di fattori cancerogeni e malformazioni genetiche nel lungo periodo. Le reti 5G non possono agire da acceleratore per la malattia in origine. E per aggiungere un altro importante tassello al quadro complessivo, non sono mai state trovate correlazioni dirette tra la diffusione del Coronavirus e le onde radio con cui si trasmette il segnale 5G.

Facendo chiarezza riportiamo le due teorie complottiste:

  • il 5G indebolisce il sistema immunitario e aiuta il virus a diffondersi?

FALSO. La risposta del mondo scientifico è chiara: non esiste nessuna prova di questo, e le reti 5G rispettano i limiti in vigore.

  • i virus possono comunicare tra loro tramite onde radio?

FALSO. La notizia nasce da un paper del 2011 in cui si ipotizzava la possibilità (mai comprovata) che i batteri possano produrre segnali elettromagnetici per comunicare tra loro. Non solo questa teoria non è mai stata confermata, ma si parla tra l’altro di batteri, NON di virus.